mercoledì 25 maggio 2011

CR7

Non è un codice, non sono lettere o numeri messi a caso. Semplicemente Cristiano Ronaldo, la perfezione. Nella vita ogni uomo ha i propri idoli, le proprie stelle a cui si ispirano, siano essi uomini politici, sportivi, attori o quant’altro.
Per me è lui.
E’ ovvio che, amando e praticando il calcio fin da bambino, non potevo che pescare in quell’ambiente. Perché il calcio può essere solo uno sport, 22 cretini che corrono dietro ad una palla, violento, corrotto, ma solo chi lo ama lo può capire fino in fondo.
Cosa c’è di più bello di condividere gioie e dolori con dei compagni di squadra, di sentire persone che ti incitano e credono in te, di sapere che sei un punto di riferimento di tanti bambini e ragazzi………Perché nel calcio e nei tifosi vale la regola dell’amare incondizionatamente. Non ci sono motivi validi, ma quando un giocatore ti colpisce, non smetterai mai di volergli bene.
Torniamo a noi. Perché CR7?? Direi che uno dei motivi che ha fatto nascere questa passione è il fatto che io sia da piccolo un grande sostenitore del Manchester United. E allora andiamo a quell’estate del 2003. Non avendo niente da fare mi piazzo sul divano in un pomeriggio afoso. C’è un’amichevole tra Manchester United e Sporting Lisbona. Tra le fila dello Sporting figura un ragazzo, poco più che diciottenne, additato da molti come una grande promessa per l’avvenire, già da due anni titolare nella sua squadra. Gel sui capelli, ciuffo biondo, buccola enorme all’orecchio: suscita già la mia attenzione.
In partita fa praticamente quello che vuole, dribbla, tira, scatta, corre……………..A 18 anni sei già un fenomeno. E se ne accorgono anche i giocatori del Manchester, soprattutto i più rappresentativi che chiedono espressamente al manager di acquistare il baby prodigio. E così Ronaldo giunge a Manchester, sponda United, quella che conta, raccogliendo il numero e l’eredità di un giocatore che lì era diventato una leggenda: David Beckham. Non male!


La Premier League è sicuramente il campionato più bello e spettacolare ma anche il più duro. Non è facile ambientardi ma quando hai una personalità devastante, quando nei geni hai di essere il più forte, puoi fare quello che vuoi.

Dice di lui un’altra leggenda dello United, George Best: “Ci sono stati tanti calciatori segnalati come il nuovo “George Best”, ma questa è la prima volta che è un complimento per me”.
Ah, dimenticavo, il primo record stabilito da Cristiano è di essere il teenager più costoso della storia del calcio inglese (12,24 milioni di sterline).
Il Manchester United sta attraversando un periodo di rinnovamento, complice lo strapotere del Chelsea di Mourinho, ma al suo primo anno, Ronaldo alza la FA Cup, o coppa d’Inghilterra, in finale col Millwall, segnando il gol d’apertura.



Cristiano inizia a crescere e con lui il Manchester. Mette in bacheca una nuova coppa, la Curling Cup in cui, ancora una volta segna in finale.
Siamo nel 2005. La svolta. Da lì in poi, la promessa, l’astro nascente si trasforma in supernova, esplode e da allora non farà che brillare illuminando tutto il mondo del calcio. Cristiano vince il suo primo campionato con il Manchester United e lo fa da protagonista: 17 gol in Premier League nella quale viene anche nominato giovane e giocatore dell’anno.
Ma è quello successivo il migliore. Nuova affermazione del Man Utd in campionato e vittoria della Champions League. Cristiano capocannoniere di entrambi rispettivamente con 31 e 8 
gol. Ancora miglior giocatore della Premier League, miglior giocatore della Champions League, insomma, Miglior Giocatore e basta. In inverno arriva il Pallone d’Oro.





La stagione 2008-2009 è forse quella a cui sono più legato. Putroppo è l’ultima per Cristiano a Manchester. A fine stagione passerà al Real Madrid polverizzando un altro record, quello per il calciatore più costoso (94 milioni di sterline). Sognava il Real, per differenze anche di cultura, è stato giusto lasciarlo andare, per tutto quello che ha fatto.
Ancora una vittoria in campionato, ancora capocannoniere. E come dimenticare il gol all’Old Trafford agli ottavi di finale che piega l’Inter, o quello decisivo al ritorno col Porto quasi da centrocampo, la doppietta nello stadio dei nemici dell’Arsenal……Indimenticabili. Un vero campione però si deve anche mettere in discussione, ed è giusto che provi nuove sfide quando ha vinto tutto. A Manchester sei già leggenda, ma lo diventerai anche a Madrid.


A Madrid viene accolto da 90000 persone nella sua presentazione al Bernabeu.

Continua a macinare gol con il suo stile fantastico, al primo anno nella Liga sono 29 presenze e 26 gol; in Champions League 6 presenze e 7 gol. Niente trofei, dall’altra parte c’è il Barcellona, troppo forte.


2010/2011: arriva Mourinho a Madrid, forse l’unico modo per dare un’identità a una squadra piena di campioni ma che gioca a caso, e forse l’unico modo per fermare l’egemonia del Barca. Un piccolo passo viene fatto, con la vittoria in Coppa del Re contro gli odiati rivali per 1-0 con gol non lo dico neanche di chi. In campionato e in Champions è ancora il Barca ad avere la meglio, ma nel primo anno di Mourinho, di più non si poteva fare.
I numeri di CR7 sono ancora da record: Pichichi nella Liga con 40 gol in 34 partite (superato il record di Hugo Sanchez e Telmo Zarra); 7 in Coppa del Re e 6 in Champions League: 53 totali.


Con la prossima stagione non posso che sperare e augurargli di continuare a battere i suoi numeri eccezionali e vincere tutto e gli auguro anche di continuare a stare con Irina Shayk ahahahah…..L’ultima era una battuta.
Comunque, che dire, è il più forte, il più grande, il più tamarro, il più di tutto e tutti.
Forza CR7






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